Perdonanza 2014 – la cronaca dell’ evento

GRANDE SUCCESSO PER LA PERDONANZA ROTARIANA 2014

La Perdonanza Celestiniana rappresenta da sempre per gli aquilani, laici o cristiani che siano, un segnale di speranza. Anche quest’anno, nella ricorrenza della 720ma edizione, si è rinnovato il rito giubilare con il corteo storico che dallo splendido Palazzo Fibbioni, appena consegnato alla città come nuova  sede comunale, attraverso il centro ferito dal terremoto, è giunto alla Basilica di Collemaggio. È proprio questo, infatti, il luogo simbolo dell’intera manifestazione fin dal 29 agosto del 1294, data in cui l’eremita Pietro del Morrone sceglie la Basilica di Santa Maria di Collemaggio come luogo per la sua incoronazione a Papa, la prima avvenuta fuori dalle mura apostoliche, con il nome di Celestino V, concedendo l’indulgenza plenaria a tutti i presenti confessati e comunicati, anticipando di ben 6 anni il Giubileo universale del 1300. Da allora, ogni anno, dai vespri del 28 a quelli del 29 agosto, si rinnova il rito della Perdonanza Celestiniana. Viene, infatti, concessa l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli che, confessati e comunicati, attraversano la Porta Santa posta sul lato sinistro della Basilica di Santa Maria di Collemaggio.

L’intera manifestazione, fortemente sentita dai club cittadini, il Rotary L’Aquila e il Rotary Gran Sasso, diventa occasione in cui  promuovere, in piena armonia con i principi rotariani, i valori, la consapevolezza e le potenzialità del nostro territorio; a queste finalità risponde l’istituzione di un apposito comitato incaricato di progettare sul piano tecnico-operativo la celebrazione, individuandone tematiche, personalità e location, nel tentativo di coniugare le aspirazioni celestiniane con le finalità rotariane.  Il comitato Rotary Perdonanza può ritenersi soddisfatto dell’ampio consenso di pubblico registrato in occasione delle manifestazioni organizzate nell’ambito della Perdonanza Celestiniana 2014. Un’occasione, questa, che ci invita a riflettere e ci riporta all’essenza dei principi rotariani: il Comitato Rotary Perdonanza ha infatti contribuito, con la sua azione, ad arricchire il panorama dell’intera manifestazione culturale, fornendo un utile contributo al sostegno per la ricostruzione della nostra amata città. Questo agendo secondo due direttrici, parallele e complementari al tempo stesso: da un lato, organizzando un convegno ricco di spunti storico-culturali che ha visto la partecipazione di illustri relatori e che ha catalizzato l’interesse delle autorità così come di semplici cittadini; dall’altro, a livello endogeno,     rinnovando e rinvigorendo i valori di noi tutti rotariani, investiti di un ruolo fattivo nella vita culturale della nostra città.

Nella serata di martedì 27 agosto i due Rotary Club cittadini si sono ritrovati in centro per un aperitivo nella cornice storica del Corso: dalla balconata del “Guastatore” è stato piacevole godere dello spettacolo di L’Aquila vestita a festa, sentirsi parte di una città che è viva e che rivendica fortemente il diritto a riappropriarsi dei propri spazi, passeggiando nel Corso brulicante di voci e di colori o prendendo parte ai concerti e alle mostre organizzate per l’occasione.

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La Perdonanza Rotariana è entrata nel vivo nella mattinata del giorno seguente, in occasione del convegno “La cooperazione come strumento di pace e sviluppo tra i popoli”, organizzato nella sede dell’Ance dal Rotary Club L’Aquila e dal Rotary Club Gran Sasso, nell’ambito del Premio Rotary Perdonanza. La presenza delle autorità civili cittadine, insieme al saluto delle autorità rotariane, nella persona del Governatore del Distretto Marco Bellingacci, del Governatore incoming Sergio Basti e del Governatore eletto Paolo Raschiatore, ha fornito la misura dello spessore culturale e dell’importanza riconosciuta all’evento.

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In apertura, l’intervento del Prof. Luigi Pellegrini, già Ordinario di Storia Medievale e Storia della Chiesa presso l’Università di Chieti, ripercorrendo la storia degli ordini mendicanti dell’epoca, ha tracciato un excursus sulla figura di Celestino V delineando un avvincente ritratto di un vecchio eremita divenuto Papa contro ogni ragionevole previsione, avulso com’era dalle logiche di palazzo della Curia romana.

Alle certezze storiche delle fonti invocate dal Prof. Pellegrini hanno fatto seguito            i dubbi esistenziali sollevati dall’appassionante intervento del Prof. Giannino Di Tommaso, Ordinario di Filosofia Morale presso l’Università degli Studi di L’Aquila. Il contraltare delle evidenze documentate è stato rappresentato dal tentativo di spiegare le categorie morali di “egoismo” e “generosità” in relazione alla natura umana, che Hegel definiva “eternamente altro rispetto al suo concetto”. Proprio da questa impossibilità di definizione scopriamo come la nostra essenza si determini come risultanza di ciò che facciamo, ogni qualvolta scegliamo tra infinite possibilità, e come tutto ciò che mettiamo in atto contribuisca a definire ciò che siamo. Nelle parole di Sartre, “siamo condannati ad essere liberi”, e dunque a realizzare una sola delle infinite possibilità che ci si pongono, rinunciando contestualmente alla totalità delle altre; non esiste, dunque, un’essenza umana precostituita che si possa definire poiché essa si pone come il risultato di azioni progressive, anche quando vengono toccati abissi di degenerazione come quelli cui assistiamo in Afghanistan, Iraq, Sierra Leone, laddove bambini innocenti vengono falciati da guerre e atrocità indissolubilmente legate al volere umano.

Testimone di eccellenza delle barbarie e degli orrori nelle zone di conflitto è l’ONG EMERGENCY, che quest’anno, in occasione del ventennale della sua fondazione, è stata insignita con il Premio Rotary Perdonanza, per l’importante e continuativa opera di cooperazione svolta in favore di Paesi e persone in difficoltà a causa di eventi bellici o di perduranti crisi di natura socioeconomica. 1578Il Presidente del Comitato Rotary Perdonanza, Sergio Basti, ha tenuto a sottolineare come il Rotary trovi nell’operato di Emergency molteplici assonanze, per il suo ruolo di sostegno per i popoli in difficoltà e per l’impegno profuso nel tentativo di promuovere una cultura di pace nel mondo. Alessandro Bertani, Vice Presidente dell’ONG, ritirando personalmente il premio, una riproduzione della facciata della Basilica di Collemaggio opera del Laboratorio OroArt di Laura Caliendo, ha coinvolto i presenti raccontando della costruzione degli ospedali ad opera di Emergency in Afghanistan e Iraq e del ruolo che essi svolgono in queste comunità dilaniate dalla guerra.

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